Delucidazioni
Delucidazioni
Salve a tutti! Ho un computer fisso sul quale sto "giocando" con Linux. Vorrei imparare Linux tramite Arch cosí mi sto documentando. Forse, dato che sono un neofita sull'argomento, trovo problematica la wiki. Mi spiego, leggendo la Wiki mi sembra che sia scritta dando per scontato che si conosca Linux. Inoltre guardando dei video su Youtube, gli utenti autori dei video, eseguono molte piú operazioni rispetto a quelle proposte dalla Wiki. Dato che vorrei capire come funziona e non solo eseguire comandi alla cieca trovo veramente difficile l'installazione. I driver? Gli ambienti grafici? Dove trovo una guida completa, passo dopo passo? Come avete fatto voi ad imparare se il materiale sembra essere scritto tutto per chi gia sa? Scusate e grazie mille per l'attenzione!
- TheSaint
- Robin Hood
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- Iscritto il: 8 settembre 2007, 7:43
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Re: Delucidazioni
Se vuoi usare linux, meglio che inizi con una installazione semplice di quelle fatte per utonti.
Quando si avrà acquisito un certo bagaglio di esperienze, sarai pronto ad usare anche Archlinux, o quelle distro che hanno bisogno di una preparazione di amministrazione del sistema.
La mia impressione è che come minimo ti serve:
Per evitare rischi di sconvolgimento del sistema in uso, direi che si parte con il fare esperienze in macchina virtuale (virtualbox o vmware, per esempio) e vedere le problematiche da risolvere.
Eventualmente, consiglio, di fare una prova su un dispositivo di massa esterno. Basterà 8 o 16 Gb di memoria di massa per provare la installazione. Questo metodo darà la prova completa di installazione anche a riguardo la scheda grafica. Con una macchina virtuale questo caso è emulato.
Ultimo suggerimento, cerca nel forum che l' argomento è stato trattato e descritto molte volte. Tanto da evitare di annoiare i frequentatori con l' impressione di aria fritta
Quando si avrà acquisito un certo bagaglio di esperienze, sarai pronto ad usare anche Archlinux, o quelle distro che hanno bisogno di una preparazione di amministrazione del sistema.
La mia impressione è che come minimo ti serve:
- anglosofia (una mia parola coniata, dal greco, che significa sapere inglese)
- non dare rilevanza a video o siti di vaga provenienza. Di solito non sono mantenuti e neanche aggiornati
- segui il wiki della distro. Più precisamente quello in lingua inglese che dovrebbe essere quello meglio mantenuto
Per evitare rischi di sconvolgimento del sistema in uso, direi che si parte con il fare esperienze in macchina virtuale (virtualbox o vmware, per esempio) e vedere le problematiche da risolvere.
Eventualmente, consiglio, di fare una prova su un dispositivo di massa esterno. Basterà 8 o 16 Gb di memoria di massa per provare la installazione. Questo metodo darà la prova completa di installazione anche a riguardo la scheda grafica. Con una macchina virtuale questo caso è emulato.
Ultimo suggerimento, cerca nel forum che l' argomento è stato trattato e descritto molte volte. Tanto da evitare di annoiare i frequentatori con l' impressione di aria fritta

F the saint 14 anni da questo forum 
Gli uomini consumano il pianeta, almeno due di queste cose si possono ridurre.

Gli uomini consumano il pianeta, almeno due di queste cose si possono ridurre.
Re: Delucidazioni
Grazie mille per le info! Sto usando una minimale di Debian ora. Piano piano vedo come aggiungere pacchetti.
- TheSaint
- Robin Hood
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- Iscritto il: 8 settembre 2007, 7:43
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- Località: davanti al computer
Re: Delucidazioni
Bene!
Potresti anche tenere la debian e cominciare alcuni esperimenti con la Arch.
Avrai capito come si preparano le partizioni, da questo dovresti fare un po di posto per la Arch, magari con gparted. Da quello tieni nota l' assegnazione della partizione (qualcosa come sdaN, N un numero) e quindi non dovresti aver difficoltà a fare delle prova.
Ma forse come dicevo, potresti farlo su dispositivo esterno (qualcosa come sdXN, X una lettera e N un numero). Con questo modo non fai pasticci su quello che funziona.
Con gparted capirai quale dispositivo è quello esterno
Potresti anche tenere la debian e cominciare alcuni esperimenti con la Arch.
Avrai capito come si preparano le partizioni, da questo dovresti fare un po di posto per la Arch, magari con gparted. Da quello tieni nota l' assegnazione della partizione (qualcosa come sdaN, N un numero) e quindi non dovresti aver difficoltà a fare delle prova.
Ma forse come dicevo, potresti farlo su dispositivo esterno (qualcosa come sdXN, X una lettera e N un numero). Con questo modo non fai pasticci su quello che funziona.
Con gparted capirai quale dispositivo è quello esterno

F the saint 14 anni da questo forum 
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- vda
- Arciere Provetto
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- Iscritto il: 13 febbraio 2011, 10:53
- Architettura: x86_64 (64bit)
Re: Delucidazioni
Ciao emme90,
comprendo perfettamente la tua difficoltà, che è stata prima ancora la mia, e condivido pienamente il consiglio dell'ottimo TheSaint al quale devo la soluzione di moltissimi problemi incontrati negli anni di frequentazione di questo forum.
Sperando di farti cosa gradita, di seguito i miei personali appunti (purtroppo di qualche tempo fa, quindi non aggiornatissimi) sull'installazione di Arch Linux. Ovviamente non hanno pretesa di volersi sostituire alla documentazione ufficiale e, nella loro insufficienza, riflettono le mie personalissime scelte (dal partizionamento alla scelta del boot loader o del DE così come delle applicazioni e dei servizi da installare). Ma sono stati scritti con l'intento di essere il più possibile "ragionati" e chiari proprio al neofita che ero e che in parte ancora mi ritengo. Possono quindi costituire un primo punto di partenza, se non per altro, quantomeno per mettere a fuoco i passaggi salienti del procedimento e per avere idea degli elementi chiave da sviscerare prima di accingersi all'installazione vera e propia.
Buona lettura,
comprendo perfettamente la tua difficoltà, che è stata prima ancora la mia, e condivido pienamente il consiglio dell'ottimo TheSaint al quale devo la soluzione di moltissimi problemi incontrati negli anni di frequentazione di questo forum.
Sperando di farti cosa gradita, di seguito i miei personali appunti (purtroppo di qualche tempo fa, quindi non aggiornatissimi) sull'installazione di Arch Linux. Ovviamente non hanno pretesa di volersi sostituire alla documentazione ufficiale e, nella loro insufficienza, riflettono le mie personalissime scelte (dal partizionamento alla scelta del boot loader o del DE così come delle applicazioni e dei servizi da installare). Ma sono stati scritti con l'intento di essere il più possibile "ragionati" e chiari proprio al neofita che ero e che in parte ancora mi ritengo. Possono quindi costituire un primo punto di partenza, se non per altro, quantomeno per mettere a fuoco i passaggi salienti del procedimento e per avere idea degli elementi chiave da sviscerare prima di accingersi all'installazione vera e propia.
Codice: Seleziona tutto
Installazione ArchLinux
=======================
********************************************
* *
* PREPARAZIONE ALL'INSTALLAZIONE *
* *
********************************************
0. Avviare il computer cd/usb di installazione inenseriti
1. Impostare la mappatura della tastiera: al propmpt dei comandi, per abilitare la tastiera italiana, digitare
# loadkeys it
2. Preparare il supporto (hd, disco usb, etc.) al processo di installazione.
2.0 Tipi di partizionamento MS-DOS / GPT
Come noto, partizionare un disco significa definirne al suo interno delle aree dati distinte. Operativamente questo si traduce nella compilazione
di una "Tabella delle Partizioni" dove registrare l'inizio, la fine e le caratteristiche di ciascuna partizione. Esistono molti protocolli per la
creazione e la gestione di una tabella delle Partizioni di un disco, ma due sono attualmente i più diffusi:
- MS-DOS: deve il suo nome al fatto di essere stato lungamente funzionale all'uso del Microsoft Disk Operating System. Prevede una Tabella
delle Partizioni interamente allocata all'interno del Master Boot Record del disco (ovvero entro i suoi primi 512 byte, da cui l'ulteriore
appellativo di "Partizionamento MBR"), la presenza di non più di 4 partizioni "primarie" sullo stesso disco (tale limite viene di norma
aggirato mediante l'adozione di una speciale partizione "estesa", composta a sua volta di più partizioni "logiche", in luogo di una delle
4 partizioni primarie suddette), ed un limite fisico alla dimensione del disco.
- GPT (Globally Unique Identifier Partition Table): rappresenta l'evoluzione del precedente partizionamento. In particolare, GPT supera i
limiti del MBR introducendo una particolare partizione di sistema, la "Partizione EFI" o "ESP" (EFI System Partition). Il termine EFI
origina dal fatto che GPT nasce all'interno di un progetto più ampio, l'UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), il cui obiettivo è
quello di sostituirsi gradualmente al tradizionale BIOS (Basic Input/Output System), lo strato sw posto fra l'hardware della macchina ed
il sistema operativo. UEFI già da qualche anno riscuote un notevole successo, ed è per tale motivo che allo stato attuale è abbastanza
frequente trovare partizionamenti di tipo MBR in sistemi che ancora utilizzano BIOS, mentre è più facile incontrare tabelle delle partizioni
di tipo GPT in sistemi di più recente costruzione equipaggiati con UEFI.
In definitiva, ove possibile, il partizionamento di tipo GPT è preferibile al MBR. In merito, si sappia che nulla impedisce di adottare GPT anche in
sistemi con supporto BIOS. Tuttavia, data la scarsa diffusione di tale combinazione, in questa sede si preferirà parlare di partizionamento MBR in
sitemi BIOS, e di partizionamento GPT in sistemi UEFI.
2.1 Strumenti per il partizionamento
Per partizionare un disco sono disponibili molti strumenti. Fra questi,
- dovendo gestire tabelle MS-DOS è consigliabile utilizzare i tool FDISK o CFDISK. In questi casi, la raccomandazione è quella di rendere
avviabile la partizione che dovrà ospitare la directory di sistema /boot.
- per gestire tabelle di tipo GPT, sono invece più indicate le utility GDISK o CGDISK (disponibili sul disco di installazione). In questi
casi, è obbligatoria la presenza di una partizione EFI del tipo su esposto. Una partizione EFI (tipo EF00) deve rispondere a specifici
requisiti: non essere di dimensione inferiore ai 512 Mb ed adottare un file-system di tipo FAT32. É peraltro usuale definire EFI per prima
fra le partizioni su disco.
Una volta create le partizioni (vale a dire, una volta scritta la tabella delle partizioni), utilizzare i tool mkfs.fat, mkfs.ext2, mkfs.ext3,
mkfs.ext4, mkswap, etc. per dotare le stesse del file-system più appropriato. Obbligatorio, in ogni caso, adottare per la partizione UEFI il
file-system FAT32.
2.2 Schemi di partizionamento
Di seguito, un esempio di schema di partizionamento. A questo schema si farà riferimento nel proseguo di questo documento riferendosi a tabelle delle
partizioni di tipo MBR in sistemi BIOS.
Device Boot Type File system Mount point
------------------------------------------------------------
...
/dev/sda4 Extended
/dev/sda5 * Linux ext4 /
/dev/sda6 Linux ext4 /home
/dev/sda7 Linux ext4 /boot
/dev/sda8 Linux ext4 /var
/dev/sda9 Linux swap linux-swap
...
Quello che segue, invece è un esempio di partizionamento GPT; anche questo verrà preso a riferimento di seguito per sistemi UEFI.
Device Type File System Mount point
------------------------------------------------------------
/dev/sda1 EFI FAT32 /boot
...
/dev/sda5 Linux ext4 /
/dev/sda6 Linux ext4 /home
/dev/sda7 Linux ext4 /var
/dev/sda8 Linux swap
...
Nota: per ragioni che saranno chiare a breve, conviene di norma montare la partizione EFI in /boot.
3. Accedere alla rete
3.0 Connessioni via cavo
La connessione di rete via cavo dovrebbe essere disponibile senza ulteriore intervento e il servizio DHCP assegnerà automaticamente un indirizzo IP
al pc in uso. Per conoscere tale indirizzo, è possibile eseguire
# ifconfig
oppure
# ip addr
Verranno fornite indicazioni sulle interfacce di rete disponibili e sulle relative configurazioni
3.1 Connessioni Wireless
Se viceversa fosse necessario connettersi ad una rete wireless,
- Indentificare l'interfaccia di rete wireless
$ iw dev
- Attivare l'interfaccia di rete wireless
$ ip link set <nome_interfaccia_wireless> up
- Connettersi ad una rete wireless
- mediante utility wifi-menu:
# wifi-menu <nome_interfaccia_wireless>
- o manualmente:
- identificare le reti disponibili
# iw dev <nome_interfaccia_wireless> scan
- accedere alla rete
- in presenza di rete aperta
# iw dev <nome_interfaccia_wireless> connect <SSID_rete>
- in caso di rete con chiave a cifratura WEP a 64 o 128 bit
# iwconfig <nome_interfaccia_wireless> essid '<SSID_rete>' key '<chiave_rete>'
- per reti con chiave a cifratura WPA/WPA2
# wpa_passphrase "<SSID_rete>" "<chiave_rete>" > <path_file_a_piacere.cfg>
# wpa_supplicant -i <nome_interfaccia_wireless> -c <path_file_a_piacere.cfg> -B
- Ottenere un indirizzo di rete (dinamico tramite DHCP)
# dhcpcd <nome_interfaccia_wireless>
3.2 Impostare un indirizzo statico
Qualora si avesse necessità di assegnare ad un'interfaccia di rete (wired o wireless) un particolare indirizzo statico, questa la procedura
- interrompere il servizio DHCP
# systemctl stop dhcpcd.service
- verificare il nome dell'interfaccia di rete: un elenco delle interfacce di rete disponibili si ottiene ad esempio tramite il comando
# ip link
- attivare (ove necessario) l'interfaccia di rete desiderata
# ip link set <nome_interfaccia> up (es. # ip link set eth0 up)
- assegnare all'interfaccia un indirizzo IP
# ip addr add <indirizzo_ip>/<mask_bits> dev <nome_interfaccia> (es. # ip addr add 192.168.1.2/24 dev eth0)
- specificare il default gateway della rete
# ip route add default via <indirizzo_ip_gateway> (es. # ip route add default via 192.168.1.1)
- indicare gli indirizzi dei server DNS all'interno del file /etc/resolv.conf
es:
# nano /etc/resolv.conf
------------------------------------
nameserver 61.23.173.5
nameserver 61.95.849.8
search example.com
3.3 Verificare la connessione
Per verificare la possibilità di inviare pacchetti dalla macchina in uso, eseguire ad esempio:
# ping -c 3 www.archlinux.org
**********************************************
* *
* INSTALLAZIONE DEL SISTEMA DI BASE *
* *
**********************************************
4. Montare le partizioni: con riferimento agli schemi di partizionamento del paragrafo 2.2, sarà
- Sistemi BIOS / partizionamento MBR:
es: # mount /dev/sda5 /mnt
# mkdir /mnt/home && mount /dev/sda6 /mnt/home
# mkdir /mnt/boot && mount /dev/sda7 /mnt/boot
# mkdir /mnt/var && mount /dev/sda8 /mnt/var
- Sistemi UEFI / partizionamento GPT (la partizione ESP viene montata come partizione di /boot)
es: # mount /dev/sda5 /mnt
# mkdir /mnt/home && mount /dev/sda6 /mnt/home
# mkdir /mnt/boot && mount /dev/sda1 /mnt/boot
# mkdir /mnt/var && mount /dev/sda7 /mnt/var
e attivare la partizione di swap:
# swapon /dev/sda9
5. Scegliere l'origine dei dati per l'installazione: ordinando il contenuto del file /etc/pacman.d/mirrorlist, viene specificata l'ordine di priorità
geografica da seguire nel download dei file di installazione.
# nano /etc/pacman.d/mirrorlist
6. Copiare su disco i file di sistema
# pacstrap /mnt base
7. Generare il file fstab
# genfstab -U /mnt > /mnt/etc/fstab
Nota: l'utility genfstab genera automaticamente il file fstab, utilizzato, come noto, dal sistema per il montaggio automatico delle partizioni all'avvio.
L'istruzione accetta come parametri:
-p: le partizioni vengono referenziate secondo la nomenclatura classica sdxy (x = disco; y = partizione)
-U: le partizioni vengono specificate in base al proprio UUID. Preferibile per installazioni su dischi esterni
-L: le partizioni vengono referenziate in base all'etichetta
8. Accedere al sistema di base
# arch-chroot /mnt
9. Se desiderato, abilitare all'interno del sistema di base i servizi di rete
_# systemctl enable dhcpcd.service
Se si sta utilizzando una connessione wireless installare anche i pacchetti
_# pacman -S wireless_tools wpa_supplicant wpa_actiond dialog
9. Ove necessario, creare un ambiente iniziale ramdisk
_# mkinitcpio -p linux
Nota: solo in alcuni casi si renderà necessario creare manualmente un ambiente di ramdisk. É, tuttavia, questo il caso di installazioni su supporto USB.
In tale evenienza, sarà necessario modificare preventivamente il conenuto del file /etc/mkinitcpio.conf, aggiungendo nella riga degli HOOKS "usb"
dopo "udev".
10. Installare e configurare un bootloader
L'installazione del bootloader è forse la parte più delicata dell'intero processo di installazione. Il bootloader ha difatti il compito di verificare i
differenti sistemi operativi disponibili su disco, proporne la scelta all'utente ed avviarne l'esecuzione. A tal fine il bootloader ha necessità di
interfacciarsi col BIOS / UEFI, ragione questa per la quale sarà necessario adottare un differente bootloader a seconda del sistema in uso. Infine, la
scelta del bootloader deve tener conto del tipo di partiuzionamento adottato.
Di seguito, i principali fra i bootloader disponibili
10.0 Bootloader per sistemi BIOS / partizionamento MBR
10.0.0 GRUB
L'installazione del bootloader GRUB prevede più passaggi:
- Recupero ed installazione del pacchetto
_# pacman -S grub
- Modifica del MBR
_# grub-install --target=i386-pc --recheck --debug /dev/sda
- Configurazione: viene scritta all'interno del file /boot/grub/grub.cfg e può ottenersi in modo
- automatico
_# grub-mkconfig -o /boot/grub/grub.cfg
- o manuale
_# nano /boot/grub/grub.cfg
-----
set timeout=5 # timeout menu
set default=0 # default boot entry
# (0) Arch Linux
menuentry "Arch Linux" {
set root=(hd0,5) # partizione di boot (che contenente il kernel e i moduli di GRUB)
linux /vmlinuz-linux root=/dev/sda3 ro # path kernel (rispetto alla partizione di boot) + partizione di Root
initrd /initramfs-linux.img # path immagine linux (rispetto alla partizione di boot)
}
## (1) Windows
menuentry "Windows" {
set root=(hd0,1)
chainloader +1
}
10.0.1 SYSLINUX
Anche per installare SYSLINUX sono necessari più step:
- Recupero ed installazione del pacchetto
_# pacman -S syslinux
- Modifica del MBR su disco: può ottenersi
- automaticamente:
_# syslinux-install_update -iam
- o manualmente:
_# dd bs=440 count=1 conv=notrunc if=/usr/lib/syslinux/bios/mbr.bin of=/dev/sda
- Configurazione: la configurazione di SYSLINUX risiede nel file /boot/syslinux/syslinux.cfg
_# nano /boot/syslinux/syslinux.cfg
------
...
LABEL arch
MENU LABEL Arch Linux
LINUX ../vmlinuz-linux # ../kernel (indipendentemente dalla partizione su cui risiede)
APPEND root=/dev/sda6 rw # partizione / di Root
INITRD ../initramfs-linux.img # ,,/immagine linux (indipendentemente dalla partizione su cui risiede)
...
LABEL windows
MENU LABEL Windows 8.1
COM32 chain.c32
APPEND hd0 1
...
10.1 Bootloader per sistemi UEFI / partizionamento GPT
10.1.0 Gummiboot
Nota: di seguito, viene indicato con $esp il mount-point della partizione EFI, es. /boot
- Recupero del pacchetto
_# pacman -S gummiboot
- Installazione
_# gummiboot --path=$esp install
- Configurazione
_# nano $esp/loader/entries/arch.conf (la directory $esp/loader/entries deve contenere un file diverso per ogni voce di menu)
------
title Arch Linux
linux /vmlinuz-linux # path del kernel (rispetto alla partizione EFI)
initrd /initramfs-linux.img # path dell'immagine linux (rispetto alla partizione EFI)
options root=/dev/sda2 rw # partizione di Root
_# nano $esp/loader/entries/arch.conf (la directory $esp/loader/entries deve contenere un file diverso per ogni voce di menu)
------
title Arch Linux Fallback
linux /vmlinuz-linux # path del kernel (rispetto alla partizione EFI)
initrd /initramfs-linux-fallback.img # path dell'immagine linux (rispetto alla partizione EFI)
options root=/dev/sda2 rw # partizione di Root
_# nano $esp/loader/loader.conf
------
default arch # sta per "arch.conf", nome del file dichiarato precedentemente
timeout 4 # tempo di attesa scelta opzione da parte utente
10.1.1 efibootmgr (avvio diretto senza bootloader)
Rispetto al BIOS, UEFI è in grado di avviare direttamente un sistema operativo, senza necessariamente ricorrere ad un bootloader. Per
interagire con UEFI, sarà necessario installare EFI Boot Manager e, attraverso questo, aggiungere un'opzione alla gerarchia UEFI
d'avvio predefinita:
- Avvio da CD
- Avvio da HD
- UEFI Shell
Operativamente,
- installare EFI Boot Mnager
_# pacman -S efibootmgr
- configurare la nuova opzione d'avvio
_# efibootmgr -c -d /dev/sdX -p Y -l /vmlinuz-linux -u "root=/dev/sdXZ rw initrd=/initramfs-linux.img" -L "Arch Linux"
dove:
sdX = disco che ospita la partizione EFI (X = a, b, c, ...)
Y = numero della partizione EFI (Y = 1, 2, 3, ...)
Z = numero della partizione di Root
-c = opzione "create"
-d = opzione "disk"
-p = opzione "partition"
-l = opzione "loader"
-L = opzione "label"
- verificare l'avvenuta creazione della nuova opzione
_# efibootmgr -v
- modificare l'ordine di priorità d'avvio
_# efibootmgr -o 0004,0000,0001,0003
- se necessario, eliminare l'opzione aggiunta
_# efibootmgr -b 4 -B
e cominciare nuovamente
11. Uscire dall'ambiente chroot
_# exit
**********************************************
* *
* CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA DI BASE *
* *
**********************************************
12. Riavviare senza disco di installazione
- # reboot
- autenticarsi come amministratore di sistema "root"
- impostare (provvisoriamente) la tastiera
# loadkeys it
13. Configurare l'utente amministratore di sistema
Eseguire
# passwd
e digitare e confermare la password per l'utente root
14. Impostare il nome della macchina
# echo <host_name> > /etc/hostname
15. Definire le impostazioni geografiche locali
- generare i locales
- abilitare in /etc/locale.gen le voci relative alla lingua di interesse (es. it_IT...)
- generare i locales abilitati eseguendo
# locale-gen
- applicare i locales appena generati
# echo locale > /etc/locale.conf
o più semplicemente
# echo LANG=it_IT.UTF-8 > /etc/locale.conf
16. Impostare definitivamente la tastiera
# echo KEYMAP=it > /etc/vconsole.conf
Nota: tale configurazione vale esclusivamente per la console e varrà dal prossimo avvio
17. Impostare l'ora
# ln -s /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome /etc/localtime
# hwclock --systohc --utc
Nota: nei sistemi Linux, è abituale distinguere fra due differenti orari:
- Hardware Clock: è il tradizionale orologio del computer, quello che è possibile impostare direttamente da BIOS. Esso è anche noto coi nomi di RTC
(Real Time Clock) o orologio CMOS.
- System Time: è viceversa l'orario proprio del Kernel Linux.
Non è detto che i due orari debbano necessariamente coincidere. Se, difatti, l'hardware clock si mantiene aggiornato per mezzo della batteria tampone del
computer, il system Time, potrebbe venir aggiornato da servizi di rete (es. Network Time Protocol).
Inoltre, per il calcolo del System Time, possono essere adottati due differenti standard di misura:
- UTC: il "Tempo Coordinato Universale" coincide di fatto il Greenwich Mean Time (GMT), calcolato come il numero di secondi trascorsi dal
1 Gennaio 1970. UTC può essere assunto come orario di riferimento per il calcolo dei fusi orari nel mondo.
- Local Time: l'orario comunemente adottato in un determinato territorio ai fini sociali, legali e commerciali
Si osservi dunque che, mentre nel caso di Local Time il valore del System Time viene semplicemente importato da qualche fonte ufficiale sul territorio, nel
caso di UTC il valore del System Time è il risultato del calcolo del fuso orario in base alla zona in cui ci si trova.
Quanto detto fornisce una chiave di lettura per l'interpretazione delle istruzioni precedenti:
- l'opzione "--systohc" sta per "System Clock to Hardware Clock" ed indica che, all'avvio di sistema, l'orologio CMOS viene reimpostato secondo il
valote del System Time
- l'opzione --utc indica che il System Time deve essere letto come Tempo Coordinato Universale
- l'informazione della zona geografica dove si opera è contenuta in /etc/localtime
- sulla base dell'UTC e della posizione geografica viene calcolato il tempo attuale
**********************************************
* *
* COMPLETAMENTO DELL'INSTALLAZIONE *
* *
**********************************************
18. Riavviare il sistema
- # reboot
- autenticarsi come utente amministratore "root" (la password è quella impostata in precedenza)
19. Accedere alla rete
La connessione di rete via cavo dovrebbe essere disponibile senza ulteriore intervento. Verificare in ogni caso che il servizio dhcpcd sia abilitato e
funzionante
# systemctl status dhcpcd.service
Nel caso in cui il servizio non fosse attivo, eseguire
# systemctl enable dhcpcd.service
# systemctl start dhcpcd.service
Se, viceversa fosse necessaria una connessione di rete wireless,
3a. indentificare l'interfaccia di rete wireless
# ip link
3b. attivare l'interfaccia di rete wireless
# ip link set <nome_interfaccia_wireless> up
3c. connettersi ad una rete wireless
# wifi-menu <nome_interfaccia>
Verificare la connettività:
# ping -c 3 www.archlinux.org
20. Aggiornare il sistema
# pacman -Syy
# pacman -Syu
21. Aggiungere eventuali utenti
# useradd -m -g users -G wheel,audio,games,lp,optical,power,scanner,storage,video -s /bin/bash <nome_utente>
Note: - per visualizzare tutte le opzioni dell'utility useradd, digitare
# useradd --help
si scoprirà allora che:
-m: crea la directory /home/<nome_utente> per il nuovo utente
-s: indica la shell di riferimento per il nuovo utente
-g: indica il princioale gruppo di appartenenza del nuovo utente
-G: indica la lista dei gruppi accessori per il nuovo utente
- per elimminare un utente utilizzare
# userdel -r <nome_utente> (l'opzione -r cancella la directory /home/<nome_utente>)
- la lista degli utenti è contenuta nel file /etc/passwd
# cat /etc/passwd | sort | less (l'istruzione sort ordina alfabeticamente l'elenco; less consente di scorrere l'elenco in una pagina)
- la lista dei gruppi è contenuta nel file /etc/group
# cat /etc/group | sort | less
- per visualizzare la lista dei gruppi ai quali un utente appartiene:
# groups [<nome_utente>]
- per creare un nuovo gruppo
# groupadd <nome_gruppo> (per tutte le possibili opzioni "# groupadd --help")
- per eliminare un gruppo
# groupdel
- per aggiungere un utente ad un gruppo:
gpasswd -a <nome_utente> <nome_gruppo>
- per eliminare un utente da un gruppo:
gpasswd -d <nome_utente> <nome_gruppo>
21.a Impostare la password
# passwd <nome_utente>
22. Installare sudo
# pacman -S sudo
Configurare opportunamente /etc/sudoers
23. Cambiare utente
# su <nome_utente>
24. Configurare l'audio con ALSA
$ sudo pacman -S alsa-utils alsa-oss [installa gli strumenti di amministrazione di Alsa]
$ alsamixer [lancia AlsaMixer per impostare i livelli dei singoli canali audio:
- tasto M per attivare/disattivare un canale
- tasti Su/Giù per aumentare/diminuire il livello di un canale o per
abilitare/disabilitare la modalità auto-mute (se abilitato, come di
default, esclude audio dalle casse con gli auricolari connessi)
- barra spaziatrice per abilitare/disabilitare il microfono interno CAPTURE
- ESC per uscire da alsamixer]
$ aplay /usr/share/sounds/alsa/Front_Center.wav [effettua un test audio]
$ sudo alsactl store [salva le impostazioni di Alsa]
25. Installare il Server Grafico X
Nota: X.Org (o più semplicemenet Xorg, o X, o X11) è l'implementazione Open Source di X Windows System, lo standard grafico curato dalla X.Org Foundation
per la gestione dei principali aspetti grafici in un sistema: disegnare e muovere le finestre, consentire l'interazione dell'utente con la macchina
tramite tastiera e mouse, etc.
L'installazione di X si articola in più passi
- Installazione del software
$ sudo pacman -S xorg-server [anche se non indispensabili, potrebbero risulrarte utili anche xorg-server-utils e mesa-demos]
- Installazione dei driver grafici
- per l'utilizzo di mouse/touchpad è di norma sufficiente installare uno dei driver
xf86-input-mouse
xf86-input-synaptics
in ogni caso, per avere l'elenco completo dei driver disponibili per i dispositivi di input, eseguire
$ sudo pacman -Ss xf86-input
- per l'uso del monitor,
verificare il tipo di scheda video montata, col comando
$ lspci | grep -i VGA
a seconda della scheda, installare un driver fra
xf86-video-ati per schede video ATI
xf86-video-intel per schede video intel
xf86-video-nouveau per schede video Nvidia
xf86-video-openchrome per schede video VIA
in alternativa è possibile installare il driver xf86-video-vesa che copre (a meno di funzionalità specifiche) la quasi totalità delle schede
grafiche in commercio.
In caso di problemi, provare ad installare anche xf86-video-fbdev (driver per il framebuffer della scheda video)
Per ottenere l'elenco completo dei driver grafici
$ sudo pacman -Ss xf86-video
- [Opzionale] Avviare e testare X: per verificare il corretto funzionamento di X
- installare il pacchetto
$ sudo pacman -S xorg-xinit
- installare un ambiente di test
$ sudo pacman -S xorg-twm xorg-xclock xterm
- avviare X:
$ startx N.B. É necessario eseguire il comando dalla stessa tty sulla quale ci si è autenticati.
Lo script "startx" è, in realtà, un front-end per il comando "xinit". Quando invocato, startx (o xinit)
cercherà di leggere il file .xinitrc nella directory home dell'utente che ha eseguito il comando. In
assenza del file ~/.xinitrc, verrà letto il file globale predefinito /etc/X11/xinit/xinitrc, il quale
ha come impostazione di default, quella di avviare un ambiente di base con il window manager Twm,
l'emulatore di terminale Xterm ed un piccolo applicativo di test quale Xclock. Se si avesse necessità
~/.xinitrc, dopo l'installazione di xorg-xinit, una copia non ancora configurata sarà dsponibile in
/etc/skel.
- per terminare X
# pkill X
- I file di configurazione di X si trovano in /etc/X11/xorg.conf.d, ma di norma nessuna configurazione aggiuntiva è richiesta.
**********************************************
* *
* INSTALLAZIONE DI UN D.E. (Xfce) *
* *
**********************************************
26. Istallare Xfce
La scelta di un Desktop Enviroment è estremamente soggettiva. In questa sede si sceglie Xfce4 per via delle sue caratteristiche di leggerezza e semplicità
d'uso. D'altra parte, i passaggi qui riportati sono in gran misura validi anche per l'installzione di altri D.E.
L'installazione di Xfce4 richiede differenti passaggi:
- Installazione del sw
$ sudo pacman -S xfce4
$ sudo pacman -S xfce4-goodies
- Verifica dell'installazione: testare l'avvio di Xfce attraverso:
$ startxfce4 (Nota: per funzionare Xfce si appoggia al server X. Valgono di conseguenza le stesse considerazioni già fatte
in quella sede)
- Verificare le funzioni di riavvio, ibernazione e spegnimento del sistema tramite apposito pulsante (in alto a dx): tali funzionalità sono consentite
attraverso il sever X anche al semplice user per merito del servizio systemd-logind. Qualora, quindi, le suddette operazioni non fossero ancora
abilitate, eseguire
$ sudo systemctl enable systemd-logind.service
$ sudo systemctl start systemd-logind.service
- Installazione degli strumenti per la gestione dei permessi
- Gksu è l'interfaccia grafica per sudo. Necessario per lanciare applicazioni che richiedono i diritti di amministrazione. Per installare
$ sudo pacman -S gksu
- Polkit è un sistema per la gestione automatica della concessione di diritti agli utenti. Completa l'azione di systemd-logind e si compone di una
parte server ("polkit") e di un authentication-agent (generalmente "polkit-gnome-authentiacation-agent"). Di norma, sia polkit, sia polkit-gnome
risultano installati e configuirati in Xfde4. Qualora, tuttavia, così non fosse procedere come segue:
$ sudo pacman -S polkit
$ sudo pacman -S polkit-gnome
Configurare Xfce4 per eseguire automaticamente all'avvio l'agent di polkit-gnome /usr/lib/polkit-gnome/polkit-gnome-authentication-agent-1:
Start > Impostazioni > Sessione e avvio > Avvio automatico > Aggiungi > Comando: /usr/lib/polkit-gnome/polkit-gnome-authentication-agent-1
In alternativa a polkit-gnome è possibile installare lxsession. In tal caso, Xfce4 deve essere configurato per eseguire automaticamente
l'auhentication agent
/usr/bin/lxpolkit
- Installazione di specifici file system
- gvfs: Gnome Virtual File System è un file system virtuale per gnome che consente agli utenti di accedere a differenti tipi di file system remoti
- gvfs-mtp: Implementazione del Media Transfert Protocol per accedere a dispositivi Android
- ntfs-3g: implementazione open source del file system ntfs di Microsoft
- gvfs-smb: consente di accedere a risorse condivise anche su macchine windows
- Consentire l'accesso a risorse condivise anche in reti miste
Installare il client samba
$ sudo pacman -S smbclient
Notare che tale operazione consente di accedere a file condivisi su altri computer windows, non a condividere risorse della propia macchina. É
comunque necessario aver installato preventivamente gvfs-smb.
Per accedere alla condivisione puntare da Thunar a:
smb://nome_server/condivisione
- Installazione di un gestore di password: GNOME Keyring is a collection of components that store secrets, passwords, keys, certificates and make
them available to applications.
$ sudo pacman -S gnome-keyring [seahorse]
- Installazione di un file finder compatibile con Thunar: Catfish
# pacman -S catfish
# pacman -S mlocate (Catfish utilizza locate che non è di default presente in Arch Linux)
# pacman -S zeitgeist tracker strigi pinot (dipendenze di catfish per la ricerca testuale)
Nota: per integrare catfish in Thunar: Modifica -> Imposta azioni personalizzate -> Base -> Nome: "Search"; Descrizione: "Find files or folders";
Comando: "catfish %f" -> Condizioni di visibilità -> selezionare solo "Cartelle"
- Installazione di un gestore di archivi (compatibile con Thunar - File roller)
# sudo pacman -S file-roller
# sudo pacman -S tar gzip bzip2 zip unzip unrar p7zip arj xz lzop unace
Nota: è possibile installare da aur anche rar; l'integrazione di File-Roller in Thunar è automatica
- Configurazione dei servizi di rete
$ sudo pacman -S networkmanager
$ sudo pacman -S network-manager-applet
Nota: disabilitare altri servizi di rete ed abilitare quello di NetworkManager
$ sudo systemctl disable dhcpcd.service
$ sudo systemctl enable NetworkManager.service
Per il riconoscimento e l'utilizzo di hardware di rete particolare (ad es. internet-key), è opportuno installare anche i pacchetti Modem Manager e
Usb_modeswitch
# pacman -S modemmanager
# pacman -S usb_modeswitch
- Installazione driver Bluetooth: se utile, installare i driver per il bluetooth e relativo pannello di configurazione
# pacman -S bluez
# systemctl enable bluetooth.service
# pacman -S gnome-bluetooth
- Impostare l'audio: Pulseaudio
PulseAudio è un server audio utilizzato comunemente da ambienti desktop e ha funzione di proxy per le applicazioni che richiedano l'utilizzo
dell'audio utilizzando componenti come ALSA.
Installazione:
# pacman -S pulseaudio
# pacman -S pulseaudio-alsa [per integrazione con Alsa]
# pacman -S pavucontrol [interfaccia per configurazione]
(Si installino inoltre lib32-libpulse e lib32-alsa-plugins se si è su un sistema a 64 bit e si utilizzano applicazioni multilib a 32 bit come
Skype).
Avvio:
La maggior parte degli ambienti grafici avviano PulseAudio automaticamente. Tuttavia, nel caso in cui PulseAudio non venisse automaticamente
avviato all'avvio di X, può essere avviato con:
$ pulseaudio --start
PulseAudio può essere interrotto con:
$ pulseaudio --kill
Installazione di un controllo volume (volumeicon)
# sudo pacman -S volumeicon
Nota: affinchè il controllo volume venga visualizzato permanentemente nell'area di notifica, Menu -> Impostazioni -> Sessione e avvio -> Avvio
automatico -> Aggiungi -> Comando: "volumeicon"
- plugin del gestore energia: direttamente selezionabile dalle preferenze del pannello
- Installazione servizi per la sincronizzazione dell'ora
# pacman -S ntp (eventualmente configurare /etc/ntp.conf)
# systemctl enable ntpd.service
- Personalizzazione dell'ambiente di lavoro
Xfce fornisce degli strumenti per la personalizzazione di base del desktop (Menu -> Impostazioni). In aggiunta, è possibile agire sulle seguenti
configurazioni:
- Font: per avere un elenco completo dei temi-font direttamente installabili, eseguire
$ sudo pacman -Ss font
Procedere quindi all'installazione del tema scelto. Es.
# pacman -S ttf-dejavu
In alternativa, è possibile scaricare da internet (es. http://xfce-look.org) nuovi font e copiarli all'interno della directory /usr/share/fonts per
renderli disponibili a tutti gli utenti del sistema, o nella cartella /home/<nome_utente>/.fonts per dotarne singoli utenti.
- Icone: per disporre di un elenco dei temi per icone installabili, eseguire ad esempio
$ sudo pacman -Ss icons
Procedere quindi all'installazione del tema scelto. In alternativa, anche in questo caso, è possibile scaricare da internet (es.
http://xfce-look.org) nuovi temi e copiarli all'interno della directory /usr/share/icons per renderli disponibili a tutti gli utenti del sistema, o
nella cartella /home/<nome_utente>/.icons per singoli utenti.
- Cursori: per visualizzare l'elenco dei temi per cursori disponibili nei repository, eseguire
$ sudo pacman -Ss cursor
Procedere quindi all'installazione del tema scelto. Es.
$ sudo pacman -S xcursor-vanilla-dmz
$ sudo pacman -S xcursor-vanilla-dmz-aa
É comunque possibile scaricare da internet (es. http://xfce-look.org) nuovi temi e copiarli direttamente all'interno della directory
/usr/share/icons per tutti gli utenti del sistema, o nella cartella /home/<nome_utente>/.icons per singoli utenti.
- Temi per finestre: procedere come nei casi precedenti. I temi per finestre sono raccolti all'interno della cartella /usr/share/themes per
renderli disponibili a tutti gli utenti del sistema, o nella cartella /home/<nome_utente>/.themes per renderli disponibili a singoli utenti.
******************************************************
* *
* INSTALLAZIONE DI UN LOGIN MANAGER (SLIM) *
* *
******************************************************
Compito di un login manager grafico è quello di validare l'utenza al fine di limitare l'accesso al D.E. In dettaglio, una volta verificata l'utenza, il login manager lancia lo script ~/.xinitrc che, opportunamente configurato, avvia a sua volta il D.E.
Analogamente a quanto visto per il Desktop Enviroment, la scelta del login manager è personale. Vengono qui proposte sue alternative: Slim e LXDM
SLIM
27. Configurare .xinitrc
Se non già presente, è necessario copiare nella directory dell'utente il file .xinitrc
$ cp /etc/skel/.xinitrc ~/.xinitrc
.xinitrc dovrà quindi venir configurato per l'avvio del D.E. Es.
$ nano ~/.xinitrc
-----
#!/bin/sh
#
# ~/.xinitrc
#
# Executed by startx (run your window manager from here)
# exec gnome-session
# exec startkde
exec startxfce4
# ...or the Window Manager of your choice
# exec ck-launch-session dbus-launch --exit-with-session startxfce4
É ora possibile verificare l'avvio di Xfce col già noto comando (startx è l'interfaccia di .xinitrc)
$ startx
o
$ sh ~/.xinitrc
28. Installare Slim
Slim viene installato come servizio:
$ sudo pacman -S slim
$ sudo systemctl enable slim.service
$ sudo systemctl start slim.service
É possibile configurare Slim attraverso il suo file di configurazione /etc/slim.conf; immagini di sfondo, tema e pannello di Slim sono invece
all'indirizzo
/usr/share/slim/themes/default
LXDM
Installare LXDM
$ sudo pacman -S lxdm
Configurare LXDM per avviare Xfce
/etc/etc/lxdm.conf
---------------------
...
## default session or desktop used when no systemwide config
# session=/usr/bin/startlxde
session=/usr/bin/startxfce4
...
Se gradito, configurare l'aspetto di LXDM tramite GUI
$ sudo lxdm-config
Abilitare ed avviare il servizio
$ sudo systemctl enable lxdm.service
$ sudo systemctl start lxdm.service
******************************************************
* *
* INSTALLAZIONE DELE APPLICAZIONI *
* *
******************************************************
30. Installare strumenti per la navigazione in internet
$ sudo pacman -S firefox (browser)
$ sudo pacman -S chromium (browser chrome per linux)
$ sudo pacman -S flashplugin (plugin flash player)
$ sudo pacman -S gecko-mediaplayer (plugin video)
$ sudo pacman -S evince (visualizzatore esterno file pdf)
$ sudo pacman -S jre8-openjdk jdk8-openjdk (java run time enviroment e plugin java)
31. Installare un client di posta (Thunderbird)
$ sudo pacman -S thunderbird
32. Installare una suite di produttività (libreoffice)
$ sudo pacman -S libreoffice
$ sudo pacman -S ttf-dejavu artwiz-fonts (font)
$ sudo pacman -Sy libreoffice-it (lingua italiana)
$ sudo pacman -S hunspell (controllo ortografico)
$ sudo pacman -S hunspell-it (dizionario italiano)
33. Installare applicazioni per la grafica
$ sudo pacman -S shotwell (visualizzatore e editing foto)
$ sudo pacman -S pinta (semplice editor grafico)
34. Installare strumenti per il mutimedia
$ sudo pacman -S cheese
$ sudo pacman -S vlc libdvdcss
$ sudo pacman -S audacity
$ sudo pacman -S sound-juicer
extra/gst-plugins-*
extra/gstreamer*
35. Installare strumenti per il VOIP
Nei sistemi 64 bit abilitare preventivamente repository "multilib" in /etc/pacman.conf
$ sudo pacman -S skype
36. Installare VirtualBox
$ sudo pacman -S virtualbox
$ sudo modprobe vboxdrv (carica manualmente il relativo modulo del kernel)
$ sudo echo vboxdrv > /etc/modules-load.d/virtualbox.conf (consente il caricamento del modulo all'avvio del sistema)
In effetti, però, anche se non strettamente obbligatorio, potrebbe risultare utile caricare anche i moduli kernel vboxnetadp, vboxnetflt e vboxpci per
consentire alle macchine virtuali realizzate di simulare differenti configurazioni di rete. Al riguardo, potrebbe essere opportuno completare il file
/etc/modules-load.d/virtualbox.conf come di seguito
virtualbox.conf
-----
vboxdrv
# Extra modules
vboxnetadp
vboxnetflt
vboxpci
É quindi necessario installare il VirtualBox Extension Pack: è possibile prelevarne la versione più aggiornata direttamente dalla sezione Downloads del sito
https://www.virtualbox.org ed applicarla a VirtualBox attraverso interfaccia grafica (File > Preferenze... > Estensioni > Aggiungi pacchetto).
Aggiungere poi l'utente al gruppo vboxusers
$ su
# usermod -aG vboxusers <nome-utente>
Infine, se si desidera simulare in VB sistemi a 64 bit, sarà necessario abilitare la Virtualizzazione Hardware nel BIOS della macchina.
Una volta creata una macchina virtuale, qualora si intendessero installare le Virtual Guest Additions per sfruttare a pieno le potenzialità di VirtualBox,
- inserire nella macchina creata l'apposito CD virtuale (Dispositivi > Inserisci l'immagine del CD delle Guest Additions...)
- accedere allo stesso cd attraverso un file manager o, nel caso di assenza di interfaccia grafica, attraverso istruzioni del tipo
$ sudo mount /dev/cdrom /mnt
$ cd /mnt
$ ls -l
- lanciare il file VBoxLinuxAdditions.run
Tale procedura deve essere sostituita dall'installazione diretta del pacchetto virtualbox-guest-utils all'interno di una macchina virtuale che ospiti
a sua volta Arch-Linux.
37. Installare GParted
$ sudo pacman -S gparted
$ sudo pacman -S dosfstools f2fs-tools btrfs-progs exfat-utils reiserfsprogs gpart mtools
38. Installre ADB e Fastboot per la gestione di terminali Android
- Abilitare il telefono al Debug USB
- Installare i pacchetti android-tools, android-udev, lib32-ncurses
- Aggiungere il proprio utente al gruppo adbusers
$ sudo gpasswd -a username adbusers
- Connettere il telefono al pc tramite cavo USB e verificare che il primo venga rilevato
$ adb devices
List of devices attached
<device-code> device
- Qualora il device non dovesse essere rilevato, sarà necessario creare una regola Udev:
eseguendo il comando lsusb, è possibile determinare [VENDOR ID] e [PRODUCT ID] del dispositivo
$lsusb
...
Bus 002 Device 008: ID <Vendor_ID>:<Product_ID> Motorola PCS
...
creare quindi il file:
/etc/udev/rules.d/51-android.rules
---------------------------------------
SUBSYSTEM=="usb", ATTR{idVendor}=="[VENDOR ID]", MODE="0666", GROUP="adbusers"
SUBSYSTEM=="usb",ATTR{idVendor}=="[VENDOR ID]",ATTR{idProduct}=="[PRODUCT ID]",SYMLINK+="android_adb"
SUBSYSTEM=="usb",ATTR{idVendor}=="[VENDOR ID]",ATTR{idProduct}=="[PRODUCT ID]",SYMLINK+="android_fastboot"
riavviare per caricare a nuova regola e vericare nuovamente.
----- INSTALLAZIONE DEI SERVIZI
100. Installare SSH per accesso remoto sicuro
Lato Server (o macchina da accedere):
Installare OpenSSH ed abilitare il servizio sshd
$ sudo pacman -S openssh
$ sudo systemctl enable sshd.service
Lato Client (o macchina da cui si accede)
Installare OpenSSH
$ sudo pacman -S openssh
Per accedere al server:
$ ssh nome_utente_server@ip_server # se non si è modificata la porta di default 22
oppure
$ ssh -p port nome_utente_server@ip_server # se la porta del servizio è stata modificata
Per configurare il servizio, modificare sulla macchina server il file
/etc/ssh/sshd_config
Sarà allora possibile, solo per fare degli esempi:
- modificare la porta del servizio (default = 22): #Port 22
Port 1000
- impostare la possibilità o il divieto di autenticarsi come Root: # PermitRootLogin yes
PermitRootLogin no
Dopo ogni modifica è necessario riavviare il servizio
$ sudo systemctl restart sshd.service
110. Installare Webmin per l'amministrazione guidata di sistema (anche da remoto)
É possibile installare Webmin come servizio
$ sudo pacman -S webmin
$ systemctl enable webmin.service
$ systemctl start webmin.service
Ora,
- per utilizzare Webmin dalla macchina locale è sufficiente puntare il browser all'indirizzo
http://localhost:10000
- per utilizzare Webmin da postazione remota, posta ad esempio all'indirizzo <IP_address>, prima di indirizzare su client
http://<ip_server>:10000
è necessario autorizzare l'IP del client aggiungendo al file /etc/webmin/miniserv.conf del server la direttiva
allow=<IP_address>
es. $ sudo nano /etc/webmin/miniserv.conf
-----------------------------------
...
allow=127.0.0.1 192.168.2.1 192.168.1.0 # l'accesso a webmin dalla macchina locale è di norma preimpostato
# viene consentito l'accesso a webmin dall'indirizzo 192.168.2.1
# viene consentito l'accesso a webmin dall'intera rete 192.168.1.0
Dopo la modifica riavviare il servizio
$ systemctl restart webmin.service
Se poi si desidera accedere al server in modo sicuro (SSL), è sufficiente installare il pacchetto perl-net-ssleay; in quest'ultimo caso, il servizio sarà
disponibile agli indirizzi https://localhost:10000 o https://<ip_server>:10000.
N.B. Per accedere al servizio è richiesto autenticarsi come root
120. Creare un Server FTP
Installare il pacchetto Very Secure File Transfert Protocol Daemon
$ sudo pacman -S vsftpd
e abilitare/avviare il servizio vsftpd
$ sudo systemctl enable vsftpd.service
$ sudo systemctl start vsftpd.service
Di default verrà "servita" la directory /srv/ftp.
Per configurare il servizio, è possibile modificare opportunamente il file di configurazione /etc/vsftpd.conf. É così possibile, ad esempio,
- Abilitare i permesssi di scrittura, quindi l'upload di file write_enable=YES
- Consentire agli utenti del sistema di accedere local_enable=YES
- Regolamentare l'accesso anonimo anonymous_enable=YES/NO
- Limitare la navigabilità nel file-system chroot_local_user=YES # Limita l'utente locale alla propria home
Dopo ogni modifica è necessario riavviare il servizio:
$ sudo systemctl restart vsftpd.service
130. Creare un Server LAMP
130.1 Installazione manuale
1. Installazione del Web Server Apache:
Installare il software
$ sudo pacman -S apache
e riavviare il servizio di rete installato: DHCP o NetworkManager
$ sudo systemctl restart dhcpcd.service
oppure
$ sudo systemctl restart NetworkManager.service
Di default verrano "servite" le pagine della directory /srv/http.
La configurazione del servizio è possibile attraverso il file /etc/httpd/conf/httpd.conf. Di qui è, ad esempio, possibile modificare
Utente e gruppo che eseguono httpd User http # http è l'utente di default
Group http # http è il gruppo di default
Porta del servizio Listen 80 # 80 è valore di default
Listen 8080 # Imposta la nuova porta
Listen 127.0.0.1:80 # Abilita l'accesso ad Apache solo da locale sulla porta 80
Directory di pubblicazione DocumentRoot "/srv/http" # Valore di
<Directory "/srv/http"> # default
mail amministratore ServerAdmin you@example.com # appare nelle pagine d'errore
Dopo eventuali modifiche riavviare il servizio di rete: DHCP o NetworkManager
2. Installazione del motore PHP
scaricare ed installare i pacchetti
$ sudo pacman -S php php-apache
configurare il file /etc/httpd/conf/httpd.conf come di seguito
/etc/httpd/conf/httpd.conf
----------
...
# LoadModule mpm_event_module modules/mod_mpm_event.so
LoadModule mpm_prefork_module modules/mod_mpm_prefork.so
...
LoadModule php5_module modules/libphp5.so
...
Include conf/extra/php5_module.conf
...
affinchè, ricaricando il servizio http, Apache possa caricare i moduli PHP riavviare i servizi di rete
$ sudo systemctl restart dhcpcd.service (o $ sudo systemctl restart NetworkManager)
Ulteriori configurazioni, se necessarie, saranno possibili attraverso il file di configurazione /etc/php/php.ini
A titolo di verifica si pubblichi una pagina del tipo
/srv/http/test.php
-------------------
<?php phpinfo(); ?>
3. Installazione MySql
Installare il pacchetto mariadb (MySql)
$ sudo pacman -S mariadb
lanciare l'utility per la configurazione del DB Server
$ sudo mysql_secure_installation
abilitare / avviare il servizio mysql
$ sudo systemctl enable mysqld.service
$ sudo systemctl start mysqld.service
Eventuali configurazioni sono possibili attraverso i file /etc/my.cnf, /etc/mysql/my.cnf, ~/.my.cnf
Per verificare la corretta installazione si esegua, a titolo d'esempio, direttamente su server (l'accesso da remoto è disabilitato di default)
$ mysql -u root -p # accede al db server: u=user, p=password
> show databases; # elenca i databese
> use information_schema; # seleziona un db
> show tables; # elenca le tabelle del db
> select * from column_stats; # esegue una query
> quit # esce
4. Installazione dell'interfaccia phpMyAdmin
Installare i pacchetti
$ sudo pacman -S phpmyadmin php-mcrypt
Abilitare in /etc/php/php.ini l'estensione mysqli per consentire l'interazione fra PHP e MySql
/etc/php/php.ini
-----
...
;extension=mysqli
extension=mysqli
...
Creare il file di configurazione di phpmyadmin
$ sudo nano /etc/httpd/conf/extra/httpd-phpmyadmin.conf
/etc/httpd/conf/extra/httpd-phpmyadmin.conf
-----
Alias /phpmyadmin "/usr/share/webapps/phpMyAdmin"
<Directory "/usr/share/webapps/phpMyAdmin">
DirectoryIndex index.html index.php
AllowOverride All
Options FollowSymlinks
Require all granted
</Directory>
e farlo caricare da Apache
/etc/httpd/conf/httpd.conf
------
...
Include conf/extra/httpd-phpmyadmin.conf
...
al suo riavvio
$ sudo systemctl restart dhcpcd.service
Il servizio è accesssibile all'indirizzo
http://<server_ip>/phpmyadmin
130.2 Installazione automatica
Installare XAMPP
Per sistemi 64-bit installare preventivamente lib32-glibc e gcc-libs-multilib.
Se necessario creare il gruppo "nogroup"
$ sudo groupadd nogroup
Scaricare i file di installazione da http://sourceforge.net/projects/xampp/files/XAMPP%20Linux/
$ sudo tar xvfz <file_di_installazione>.tar.gz -C /opt (installa xampp)
$ sudo /opt/lampp/lampp start (avvia xampp)
$ sudo /opt/lampp/lampp security (imposta sicurezza: HostAdministrator: "xampp"; DbServerAdministrator: "root")
Per accedere phpmyadmin da remoto potrebbe essere necessario modificare il file /opt/lampp/etc/extra/httpd-xampp.conf come segue
/opt/lampp/etc/extra/httpd-xampp.conf
-------------------------------------
#
# New XAMPP security concept
#
<LocationMatch "^/(?i:(?:xampp|security|licenses|phpmyadmin|webalizer|server-st$
#Require local
Require all granted
ErrorDocument 403 /error/XAMPP_FORBIDDEN.html.var
</LocationMatch>
Nel caso si riceva un errore del tipo
/opt/lampp/lampp: line 21: netstat: command not found
basta installare net-tools e inetutils
Buona lettura,

Soltanto quando siamo in grado di dare possediamo veramente.
Tutto ciò che non siamo in grado di dare ci possiede. [André Gide]
Tutto ciò che non siamo in grado di dare ci possiede. [André Gide]